Memorie di viaggio: Patagonia e Terra del Fuoco a capodanno 2013

E’ ancora estate quando un gruppo di 4 amici italiani ci contatta in merito al nostro Moto Tour Esclusivo in Patagonia e Terra del Fuoco. Stefano, Marco, Roberto ed Annamaria sono intrigati dall’idea di poter percorrere il Cile e l’Argentina in moto raggiungendo la città di Ushuaia in 16 giorni.

“Un sogno cui non volevo rinunciare anche se lo conservo da tanti anni” – confessa Stefano.

Osorno, il nostro punto di partenza, dista dalla Fine del Mondo 3980 km, 35% dei quali su sterrato. Sono previste 6 frontiere, 2 ferry sullo Stretto di Magellano e tutta la bellezza di queste terre affascinanti e suggestive. Il pacchetto scelto da questo gruppo privato di amici è il PREMIUM ed arricchirà gli intensi km in moto con dei pernottamenti in strutture recettive di altissimo livello quali gli Hotel Boutique a 5 stelle ed i Lodge & Spa scelti accuratamente da Ride True ADV.

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Il gruppo sceglie di affrontare il viaggio in sella alle nostre BMW R1200GS e richiede di non avvalersi del veicolo di supporto (opzione per tutti i gruppi privati con meno di 5 moto partecipanti) facendo di questo viaggio un’avventura ancora più epica. La Carretera Austral e la Ruta 40 saranno una buona opportunità per affinare la tecnica di guida specialmente per chi, come Roberto, è alla prima esperienza su sterrato; per questo Ride True ADV è sempre disponibile per ogni tipo di assistenza o suggerimento che il gruppo richieda.

Il 28 Novembre 2013 i quattro italiani si ritrovano ad Osorno con la nostra Moto Guida Gionata che li accompagna nei primi steps per la partenza dell’indomani. Subito dopo il ritiro delle rispettive moto, l’allestimento dei bagagli ed il briefing, il gruppo si concede la prima cena degustando un rosso della zona e carne alla griglia.

L’emozione per la partenza è tanta ed ingranata la prima, le 5 BMW R1200GS lasciano la città risalendo lentamente le Ande che in questa regione vantano praterie rigogliose, greggi al pascolo e la vista di alcuni bellissimi panorami di laghi e vulcani. Il grigio umido del mattino evapora sulla vetta assolata del nostro primo passo Andino (1500 m.s.l.m.) che, dopo la dogana Cilena, rivela una distesa enorme di ceneri vulcaniche su tutto il crinale che stiamo discendendo. La sensazione è quella di trovarsi sul suolo lunare, ma la vista di un cartello di benvenuto dopo una serie di tornanti tradisce questa impressione: “Bienvenidos en Argentina”.

Sostiamo per un pranzo gourmet al sacco (accuratamente preparato nelle prime ore del mattino dallo chef dell’hotel) davanti alla impressionante vista del Lago Nahuel Huapi custodito all’interno dell’omonimo Parco Nazionale. Annamaria rimane estasiata dalla fragranza dei fiori autoctoni e dai colori sgargianti a contrasto con questo paradiso. La vallata di San Carlos de Bariloche dista ancora 60 km ma è ben visibile dalla distanza, mentre discendiamo ad un buon passo i tornati asfaltati della catena Andina che sfumano lentamente in una pianura ben più arida. Dopo il check-in nell’Hotel Suite con vista al lago ed un meritato bagno caldo in piscina (con vista) il gruppo raggiunge a piedi il centro di Bariloche e ne scopre gli angoli più tipici mischiandosi con le persone del luogo ed assaggiando i sapori locali. Poche ore dopo siamo seduti davanti ad un’autentica bistecca argentina con i calici tinti di rosso: Marco si rivela fin da subito un grande intenditore e si dedicherà fin da ora a scegliere l’abbinamento migliore con il pasto consumato.

Prima di lasciare Bariloche ci concediamo la vista del Lago Nahuel Huapi passando dal suggestivo circuito di Llao Llao che, attraversando montagne e pinete, cela bellezze indescrivibili. Il crinale delle Ande in questo punto offre una serie di tornanti in discesa veramente belli ed il gruppo gode dell’agilità delle proprie moto per avanzare ad un buon ritmo fino ad El Bolson dove faremo rifornimento. Siamo nella zona pre-patagonica, ma ci aspetta il primo assaggio di sterrato che farà da cartina di torna sole per i km a venire. Allo svincolo per Esquel proseguiamo accompagnati dalla vista delle Ande e ci addentriamo nel Parco Nazionale de Los Alerces, l’ingresso del quale segna l’inizio dei 120 km di sterrato che ci porteranno fino a Trevelin, la nostra meta giornaliera. Il manto sterrato del sentiero è ottimo (fatta eccezione per i tratti in lavorazione) e costeggia laghi e vallate che si alternano a piccoli nuclei abitativi. Siamo attesi in uno dei migliori ristoranti della zona che ci aspetta con un pranzo gourmet di notevole preparazione tecnica, guarnito con i petali dei fiori locali. Prima di riprendere la marcia Annamaria si immerge nell’intenso profuso che avvolge il fiume di questa vallata. Lo sterrato è ancora molto, ma arriviamo a Trevelin nel primo pomeriggio e dopo il pieno benzina continuiamo in direzione della frontiera cilena per istallarci in uno dei migliori fishing lodge del pre-cordillera, nascosto nella rigogliosa vegetazione patagonica e riservato appositamente per tutto il gruppo. La vista suggestiva del fiume che si interpone fra noi ed il tramonto scandisce una cena a base di trota patagonica pescata in giornata. I calici si alzano per il meritato primo giorno di sterrato percorso.

Le formalità doganali ci tengono lontani dalla Carretera Austral per qualche ora, ma espletate le pratiche (fra cui il controllo di tutti i bagagli da parte del SAG cileno) sfrecciamo diretti a Futaleufu, cittadina dalla quale ha inizio il tanto atteso sterrato della Ruta 7, ambito da ogni motociclista. Lo scenario cambia repentinamente ed in pochi minuti siamo proiettati in un bellissimo dipinto che attraversiamo in sella alle moto. Il fiume Futaleufu fa da sfondo alla nostra pausa caffè mentre allo svincolo di Villa Santa Lucia il gruppo si trova in difficoltà con il manto estremamente friabile e ciottoloso che precede la fase di pavimentazione di questo tratto di strada. Superato il ghiaione ci facciamo strada fra le pozzanghere del sentiero che costeggia il fiordo di Puyuhuapi e raggiungiamo l’embarcadero dove parcheggiamo le moto. Oltre il golfo, a soli 15 minuti di navigazione, approdiamo al molo del Lodge & Spa più bello e suggestivo del luogo, dove il gruppo viene accolto con un aperitivo di benvenuto ed invitato a rilassarsi nelle diverse piscine d’acqua termale naturale. Tutto questo godendo dell’intera struttura che in quel particolare giorno non ospitava nessun altro. Il panorama è unico e l’effetto rigenerante dell’acqua termale ripristina le energie impegnate nei tanti km difficili di oggi.

Ripartiamo accompagnati da uno sterrato più compatto e scorrevole ma l’incessante pioggia ci obbliga ad indossare i completi anti pioggia, che con i colori fluo ci danno una migliore visibilità in mezzo alla foschia. Le foglie di Nalca circondano i tracciati stretti e ripidi che scalano e discendono le dorsali e finalmente appare davanti a noi l’asfalto che anticipa di pochi minuti lo splendere del sole assieme ai quali arriveremo fino a Coyhaique. Qui pernotteremo in un lussuosissimo fishing lodge costruito sulle rive del Rio Simpson con grandi finestre con vista sulle Ande. La giornata successiva sarà una delle più lunghe e pieni di sterrato motivo per il quale i Riders optano per una cena in città ed un riposo anticipato.

Partiamo alle 7 ed approfittiamo dei 120 km di asfalto che toccano Balmaceda e Villa Cerro Castillo per avanzare a passo spedito, senza tuttavia rinunciare ad ammirare le vallate di queste zone paradisiache. Lo sterrato riappare sotto le ruote delle moto ma scorre facilmente come il secondo giorno di viaggio, con l’unica differenza di presentare attorno ai nostri occhi degli scenari paesaggistici unici nel suo genere ed indescrivibili. Il sole è alto e l’umore del gruppo è al massimo, mentre scandiamo questi km con qualche foto e soste caffè davanti ad una vista meravigliosa. Il colore turchese del Lago General Carrera e la vegetazione rigogliosa di questa regione sfumano con il nostro arrivo a Chile Chico e lasciano spazio alla steppa patagonica dopo il nostro ingresso a Los Libertadores, nuovamente nel territorio Argentino.

L’indomani l’asfalto della Ruta 40 ci conduce in poche ore alla destinazione del giorno: un’autentica estancia (fattoria) nella zona di Gregores dove i proprietari accolgono i viaggiatori nelle stanze della loro modesta struttura e fanno loro conoscere la realtà rurale e molto remota in cui vivono. Qui, nel mezzo della steppa patagonia, regna il vento ed il silenzio. Il gaucho tehuelche che lavora per la famiglia si prende cura delle pecore ed i cavalli ed ha preparato per il gruppo un ottimo cordero al palo che viene servito con vino rosso e delle verdure grigliate. Il tramonto e la quiete di questo luogo conquistano Annamaria ed i quattro italiani decidono di concedersi una cavalcata nelle prime ore della mattina per approfondire la conoscenza di questa vastissima zona.

La Ruta 40 però è ancora sterrata ed è tempo di riprendere la marcia in sella alle nostre fedeli moto, salutando i proprietari della estancia ed avventurandoci sul ripio più difficile di tutto il viaggio. Tuttavia, nonostante il forte vento e la natura friabile della ghiaia (accumulata dal passaggio dei veicoli ed accumulato in ammucchiamenti di detriti molto profondi) il gruppo supera con successo lo sterrato ed arriva soddisfatto a El Calafate dove siamo attesi in un lussuosissimo Hotel Suite con vista sul lago e dal quale si possono già ammirare alcuni iceberg spinti dal vento. Siamo qui per godere del secondo giorno di riposo del viaggio e dedicare una visita al Ghiacciaio del Perito Moreno. Il pacchetto Premium prevede che i nostri Riders siano prelevati in hotel da un van privato con a bordo una guida turistica personale che li accompagnerà per tutto il giorno alla scoperta di questa luogo unico al mondo e che li istruirà sulla conformazione del Ghiacciaio. Dopo un pranzo con vista esclusiva il gruppo sarà accompagnato sull’imbarcazione per una crociera di un’ora nelle acqua che bagnano il grande colosso di Ghiaccio. Nel frattempo nostra guida Gionata realizzerà i dovuti controlli di manutenzione ordinaria alle moto e le preparerà per la ripartenza di domani.

Passiamo da una meraviglia geologica ad un’altra, salutando El Calafate e ritornando in Cile per addentrarci in un altro parco nazionale recentemente nominato Ottava Meraviglia del Mondo: Torres del Paine. L’hotel scelto per il gruppo è situato all’interno del Parco Nazionale e vanta un vista esclusiva delle Torri che si possono ammirare da ogni vetrata di cui sono munite le stanze letto. Prima di arrivarvi però è necessario percorrere il bellissimo tracciato sterrato che attraversa il parco. Colti di sorpresa, i Riders sono invitati a fermarsi a causa dei lavori di pavimentazione e solo dopo che la nostra guida Gionata persuade l’addetto di turno il gruppo raggiunge la sua destinazione. Seduti davanti alle vista imponente delle Torri che appaiono così vicine, l’antipasto servito con il cochayuyo (alga australe marina tipica delle coste cilene) stuzzica la curiosità di Stefano e Annamaria.

Lasciamo il parco nazionale ultimando il circuito sterrato che ci riporta nei pressi della frontiera ma svoltiamo più a sud in direzione Puerto Natales, dove il gruppo approfitta della pausa benzina per scattare alcune foto al molo che appare a pochi metri. Stefano è colto in flagrante mentre lava via la polvere della sua moto con un getto d’acqua rimediato nella stazione di benzina:

“Adesso la moto andrà più veloce e consumerà meno benzina” – ironizza sorridendo.

Il vento adesso soffia forte e non ci lascia per un solo attimo mentre ci avviciniamo sempre di più ad uno dei momenti più importanti del viaggio: l’attraversamento dello Stretto di Magellano e la conquista in moto della Terra del Fuoco.  Pochi km prima del punto di carico del traghetto sostiamo in prossimità del nella spiaggia di San Gregorio e della omonima Estancia, fondata nel 1897 da una colonia francese ed abbandonata nel 1932. Oggi ne rimangono solo gli edifici vuoti sorvegliati attentamente dal battello a vapore arenato Amadeo. Il gruppo approda nella Terra del Fuoco e celebra questo momento con un ballo simbolico eseguito davanti al cartello che dà loro il benvenuto ufficiale.

Cerro Sombrero dista da Ushuaia 450 km, 120 dei quali sono di sterrato. Siamo ben presto di nuovo in Argentina e per l’ora di pranzo abbiamo già conquistato metà della distanza prevista, motivo per il quale degustiamo un pranzo servito nell’Osteria che vigila sul bellissimo Lago Fagnano. Il vento non riesce a penetrare le catene montuoso della parte più a sud del mondo ed i tanti corsi d’acqua e laghi qui presenti (Lago Garibaldi) offrono il panorama perfetto davanti al quale scattare foto di gruppo commemorative. Pochi km dopo avvistiamo la città di Ushuaia e ne riceviamo il benvenuto leggendo il totem di legno che apre le porte della città. Il gruppo ce l’ha fatta e celebra questa conquista personale innalzando i calici in un ristorante davanti al porto, assaggiando il granchio reale ed un trionfo di molluschi serviti all’interno di un’enorme conchiglia.

Tuttavia le celebrazioni non finiscono con l’arrivo ad Ushuaia e dedichiamo la mattina del giorno dopo a raggiungere in moto la Fine del Mondo, all’interno del Parco Nazionale de Lapataia. Finalmente arrivati all’iconico cartello, il gruppo gioisce avvolto dalla pace della Baia e si prepara per il grande giorno del ritorno, che domani ci impegnerà per molti km e molte ore.

Abbiamo una coincidenza con il traghetto da rispettare, molti km sterrati ed una delle frontiere più affollate. Decidiamo così di partire alle 5 del mattino e ridistribuendo i nostri carichi in maniera diversa (Gionata porterà la borsa a tenuta stagna di Roberto mentre Annamaria sarà passeggera sulla moto di Stefano) riusciremo ad arrivare a Porvenir in tempo ed imbarcarci sul ferry diretto a Punta Arenas.

Le moto sono consegnate, il viaggio è giunto al termine ed i ragazzi vivono la soddisfazione di un’ultima cena assieme, prima del ritorno a casa. E’ stato un vero privilegio accompagnare questo gruppo di italiani lungo questi 3980 km e condividere momenti di avventura e sfida durante tutti i giorni del tour.

Da parte nostra ci auguriamo di ripetere questa esperienza quanto prima e vivere assieme una nuova fantastica avventura in moto.

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PREMIUM

Patagonia e Terra del Fuoco

Durata: 16 giorni
Confermato a: Gennaio/Febbraio 2025
Da€8.900
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