Memorie di viaggio: Patagonia e Terra del Fuoco a capodanno 2014

Secondo un detto Sud Americano “se viaggi il primo dell’anno, viaggi tutto l’anno!”. Motivati da questo augurio, sei italiani e un messicano ci raggiungono in Cile muniti di casco ed equipaggiamento tecnico con l’idea di trascorrere un Capodanno 2014 d’avventura e percorrere la Patagonia e Terra del Fuoco in moto con l’obiettivo di arrivare alla Fine del Mondo.

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Paolo e Alessia sono i primi a partire da Santiago con un Self Guided Tour ed in 11 giorni attraversano 2480 km in solitaria con una Bmw R1200GS fino ad arrivare ad Osorno dove si incontrano con il resto del gruppo: Fabio, Alberto, Claudio, Eros y Enrique. Finalmente al completo, il gruppo ritira le moto scelte per l’itinerario da noi proposto (65% asfalto e 25% sterrato): 4 Bmw R1200GS, 2 F800GS e 1 F700GS. I nostri mezzi sono tutti tagliandati ed equipaggiati di gomme nuove per affrontare questa avventura nel migliore dei modi.

Durante la cena di benvenuto il gruppo brinda l’inizio di un’avventura lunga 4000 km sorseggiando l’aperitivo cileno tradizionale pisco sour. Segue un ottimo cabernet sauvignon che accompagna un grandioso lomo vetado servito con patate alla crema molto apprezzate da Fabio e Alessia.

Già dalle 8 del mattino i bagagli e tutto l’occorrente sono caricati sul veicolo di supporto da Maurizio (ricambi, pranzo al sacco, il caffè e snack, telefono satellitare) affinché tutta il team di Ride True ADV possa soddisfare le aspettative dei suoi Riders e fornire un servizio di qualità. Dopo la colazione servita in camera, il gruppo parte accompagnato da qualche nuvola minacciosa ma senza pioggia, raggiungendo in poche ore il primo attraversamento di frontiera tra Cile e Argentina: il Paso Cardenal Samoré.

 

Il gruppo mostra fin dall’inizio una certa familiarità con le moto ed avanza a ritmo sostenuto attraverso il Parco Nazionale Nahuel Huapi ed i suoi tornati ricoperti di cenere vulcanica. Gli svariati punti fotografici offrono panorami accattivanti e per l’ora di pranzo, con il termometro che segna i 30°C, i ragazzi siedono in riva al lago prima di continuare il viaggio per San Carlos de Bariloche. Arriviamo in Hotel nel primo pomeriggio e dopo una doccia rigenerante approfittiamo di scoprire i pub più interessanti della città ed assaggiare qualche prelibatezza e la birra locale. Durante la cena il gruppo alterna la carne della note prima ad un ottimo piatto di pesce locale: trota patagonica accompagnata da un vino bianco.

Il giorno successivo il gruppo si addentra fra le insenature del circuito Llao Llao e scopre con grande meraviglia la vista paradisiaca di questo angolo nascosto. Le montagne innevate, il blu profondo ed il verde rigoglioso di questo paesaggio vergine rimangono impressi nella memoria di tutti durante i km che ci portano a El Bolson. Durante la sosta caffè Paolo inneggia come un vero tifoso: “Dacci sterrato! Dacci sterratoooooo, Nencini dacci sterraaaatooo”. Detto fatto: continuando in direzione di Trevelin sopraggiungiamo al Parco Nazionale Los Alerces che apre se le sue porte con un tratto sterrato sinuoso e che costeggia laghi e pinete bellissime. Il manto della strada è ottimo ed il gruppo scarica l’adrenalina accumulata fino a quel momento, per poi rinsavire negli ultimi km di asfalto che ci portano all’osteria. Prima di parcheggiare le moto il team di Ride True ADV si assicura che tutti i veicoli siano riforniti di carburante per garantire una pronta ripartenza la mattina seguente. Il paesello di Trevelin fa da sfondo ad un cena a base di ravioli coi funghi ed a tanti calici di vino sollevate in nome dei km sterrati di oggi.

 

La tappa da Trevelin a Puyuhuapi è relativamente breve, ma i tanti km su sterrato entusiasmano per la loro bellezza e fanno del nostro primo ingresso nella Carretera Austral un momento molto concitato che il gruppo gusta sorseggiando un caffè sulle sponde del Rio Futaleufu. Il passo sostenuto del gruppo rallenta ed il gruppo ammira da dietro la visiera tutta la bellezza della Patagonia cilena respirando la magia di questi luoghi vergini e remoti. La calma di questi km è interrotta da un evento inaspettato: durante la sosta benzina a La Junta, Claudio supera un camion in manovra e passa il villaggio senza che il gruppo lo veda. Al notare la sua assenza, il gruppo parte in una spedizione di ricerca sotto la pioggia finché all’improvviso squilla il telefono di Alberto e Claudio ci invita a raggiungerlo all’Hotel dove ci aspetta al caldo della stufa a legna. Il gruppo decide di impartire una penitenza che viene inaugurata la sera stessa con un giro di aperitivi offerti dallo stesso Claudio. Sicuramente una cena memorabile, tanto per l’aneddoto che per il pesce fresco servito, pescato e preparato dagli stessi gestori del ristorante le cui imbarcazioni ormeggiano oltre la finestra davanti al nostro tavolo.

 

L’indomani il clima ci sorride e ci accompagna per tutta la tappa verso Coyhaique, permettendoci di far fronte a questa zona dissestata della Carretera Austral che è attualmente in fase di pavimentazione e presenta una serie di pozzanghere e pietre. Il gruppo sguazza davanti alla cornice meravigliosa del fiordo australe e si inerpica sui tornanti insidiosi dell’ultimo tratto sterrato, fra un ghiacciaio alla vista ed una maestosa cascata. Di nuovo sull’asfalto sostiamo per una pausa caffè e Mauricio offre il gambo di una Nalca (pianta nativa ornamentale e commestibile) al gruppo che riconosce in questa verdura il sapore del sedano. Arrivati a Coyhaique abbiamo in serbo per i nostri Riders una sorpresa: pernotteremo presso un Lodge Boutique della nostra selezione Premium dove lo staff ci aspettava con le specialità della gastronomia locale, la birra artigianale e una varietà di vini molto importanti. La cena di Capodanno ha inizio con un pisco sour, un antipasto e una specie di viagra a base di prosciutto di lama acquistato da Paolo e Alessia a Barreal durante il loro Self Guided Tour. Difficile non trattenere una battuta considerando l’abbondare di uomini rispetto alle donne.

Al risveglio ci aspetta una giornata piena di adrenalina. Le moto riposano sotto il piacevole sole estivo e la guida del rafting ci raggiunge in hotel dove veniamo equipaggiati con muta da sub e protezioni per affrontare le rapide del Rio Simpson. Dopo un pranzo ed una birra sorseggiata nel jacuzzi all’aperto dell’hotel, ci aspetta un’escursione a cavallo fra le pendenze ed i guadi infangati della vallata, un’esperienza indimenticabile soprattutto per il cavallo di Fabio, per niente entusiasmato.

Ripartiamo pieni di entusiasmo, ma i 4°C delle prime ore del mattino ci invitano ad andare più piano. Sostiamo davanti alla vallata di Villa Cerro Castillo ed ammiriamo la pendete che ci riporta sul tanto atteso sterrato. Qui inizia la zona più incredibile del viaggio. La Carretera Austral si impervia fra le lagune desolate ed intorno al maestoso Lago General Carrera, mentre i colori cambiano e tutti sfrecciano esterrefatti in questo paradiso indescrivibile. E’ una giornata lunga e caratterizzata da tantissimi panorami diversi e ognuno più affascinante dell’altro. Ecco però che a pochi km da Chile Chico, Enrique e Claudio imboccano uno svincolo sbagliato e rimangono indietro, raggiungendo gli altri pochi minuti dopo. Il gruppo già pregusta il giro di aperitivi che Enrique dovrà offrire a cena come penitenza.

Le Ande e la sua natura possente e rigogliosa è ormai un ricordo, la catena Andina è sfumata 50 km più a Nord e la frontiera con l’Argentina ci mostra già il profilo brullo ed arido della steppa patagonica caratterizzata dal forte vento (120 km/h) e dai guanacos che attraversano la carreggiata all’ultimo momento. Stiamo finalmente entrando nella tanto attesa Ruta 40.

 

Gli ultimi 20 km del giorno sono sterrati ed anticipano la difficoltà della tappa di domani, uno dei tracciati con il più alto tasso di incidenti per i nostri gruppi. La Ruta 40 in questo punto presenta un manto ghiaioso e friabile lasciando ai Rider binari compatti e puliti molto stretti sui quali avanzare. In presenza di forte vento le moto tendono a perdere la loro traiettoria e sbandare, motivo per il quale dobbiamo prepararci ad affrontare i 200 km di sterrato di domani con molta attenzione. Al nostro arrivo alla fattoria Gregores il gruppo rimane rapito dall’autenticità di questo luogo e scopre come in questa zona così remota si vive dell’allevando di pecore, cavalli e mucche. Le molte pelli di puma appese nell’ovile ne sono un esempio. Tutto questo accade mentre il cordero al palo (agnello) cuoce lentamente da 3 ore davanti alla brace e si pasteggia prosciutto di guanaco con una birra fresca. Trovarsi così lontani della civiltà è un’esperienza indimenticabile e rigenerante, quello che ci vuole per affrontare a mente lucida i prossimi km.  L’indomani il gruppo fa fronte allo sterrato senza indugi soffermandosi più volte ad immortalare il turchese intenso del Lago Viedma che fa da sfondo a questi km di pura avventura. Durante il pranzo i Riders vengono a sapere che la taverna chiamata La Leona in cui ci troviamo è famosa perché da lì sono partite le spedizioni degli alpinisti che vanno al Monte Fitz Roy. Enrique è un appassionato della scalata e gradisce molto la collezione di foto ed ornamenti in memoria di questi intrepidi pionieri delle alture. La Leona è anche stata rifugio dei famosi ladri di treni quali Butch Cassidy, Sundance KidEthel Place. Siamo presto arrivati a El Calafate, parcheggiamo le moto davanti all’hotel con vista sulla baia del lago e ci prepariamo ad innalzare i calici davanti all’ennesimo piatto di carne argentina di indubbia qualità. Qui passiamo anche il nostro secondo giorno di riposo che dedichiamo all’escursione al Ghiacciaio Perito Moreno, nel Parco Nazionale de los Glaciares. La magia di questo luogo colpisce Alessia e meraviglia anche tutti gli altri, sia durante le due ore di camminata sulla passerella (dal quale si possono ammirare le lastre millenarie di ghiaccio staccarsi e frantumarsi in acqua) sia durante la navigazione in barca grazie alla quale è possibile vedere il ghiacciaio da un’altra prospettiva da cui se ne apprezza certamente l’imponenza. Al ritorno da questa giornata emozionante il nostro pensiero torna alle moto ed ai km di domani, momento in cui scopriremo in sella un altro fantastico Parco Nazionale: la Ottava Meraviglia del Mondo: Torres del Paine.

 

Salutiamo El Calafate accompagnati dalle temperature severe del mattino e sui 70 km di sterrato che ci portano alla frontiera la nostra marcia viene rallentata da una foratura alla F700GS di Enrique. Lo staff di Ride True ADV risolvere il problema con l’ausilio del compressore d’aria a bordo del veicolo di supporto e la marcia riprende pochi minuti dopo. Non è così immediato invece il nostro passaggio in frontiera, visto che i doganieri argentini decidono di far passare davanti al gruppo 3 autobus pieni di turisti ritardando la nostra tabella di marcia di un’ora. Appena entrati in Cile Gionata valuta le condizioni climatiche presenti sulle Torri del Parco Nazionale. Si registra una tormenta di vento e sabbia lungo il circuito che porta a Torres del Paine motivo per il quale il gruppo decide di anticipare l’arrivo in hotel e rimandare la visita al giorno successivo, tempo permettendo.

Il primo avvistamento delle 6 del mattino non è fortunato, ma durante la colazione i Riders decidono di provarci ugualmente (anche se questo significa allungare di 200 km una tappa già abbastanza lunga) ed addentrarsi nel parco nazionale sperando in un miglioramento delle condizioni climatiche. Tuttavia né la pioggia sporadica né il freddo rovinano la bellezza del posto e l’umore dei ragazzi si risolleva davanti alla bellezza incommensurabile di questo patrimonio terrestre. Arrivati a Puerto Natales Gionata suggerisce di aumentare il ritmo ed approfittare dei km asfaltati per recupere un’ora sulla tabella di marcia. Fanno seguito una sosta benzina in una stazione di servizio desolata e munita di un pedalò con sellino e manubrio (che Paolo cavalca senza esitazioni) e un’esplorazione sulla spiaggia di San Gregorio sulla quale la famosa imbarcazione Amedeo. Mentre tutti camminano sulla riva del mare ammirando i resti di questo relitto, Alberto annuncia che dalla distanza alcune moto sembrano cadute al suolo per il troppo vento. Non appena ritornati ai mezzi il gruppo esplode in una risata constatando che era stata proprio la F800GS di Alberto a cadere per prima abbattendo le altre moto in un effetto domino. A quel punto tutti sapevano chi avrebbe offerto da bere durante la cena!

Arriviamo a Punta Delgada pochi minuti dopo e ci apprestiamo ad attraversare in traghetto lo Stretto di Magellano ed approdare nella tanto bramata Terra del Fuoco, dove ovviamente il gruppo celebra questo primo traguardo immortalandosi davanti al cartello che dà loro il benvenuto. Provati dai 600 km di questo giorno, ma soddisfatti delle tante emozioni vissute, i ragazzi si installano nell’hotel di Cerro Sombrero e brindano alla vigilia del loro arrivo ad Ushuaia.

Oltre i 110 km di sterrato sul suolo cileno appare la frontiera argentina e ci troviamo a Rio Grande affacciati sulla costa dell’Oceano Atlantico che rende questi km estremamente faticosi dal punto di vista fisico. Dobbiamo trovare rifugio fra le montagne che contornano il Lago Escondido, Fagnano e Garibaldi, punti molto pittoreschi e panoramici nei quali non manchiamo di fermarci per inneggiare al nostro imminente arrivo alla meta promessa. Dietro l’ultima curva appare il totem della città di Ushuaia: il gruppo ce l’ha fatta! Con un sorriso genuino e compiaciuto i piloti delle 7 Bmw marciano piano fino all’hotel dove si preparano per la cena celebrativa di questa notte. L’umore è alle stelle ed i granchi reali sono serviti assieme ai calici di un vino importante. Il gruppo scherza con il cartello che più di tutti esprime la latitudine alla quale ci troviamo: “Benvenuti al culo del mondo”.

 

Siamo a pochi km dal punto più a sud percorribile in moto, dove il cartello si erge all’interno del Parco Nazionale de Lapataia. Al nostro arrivo i ragazzi scattano la foto di rito e commentano a caldo questo traguardo personale atteso da tempo. Con gli umori alle stelle ritorniamo verso la città di Ushuaia ed il gruppo si concede un po’ di shopping prima di imbarcarsi lungo il Canale di Beagle, famoso per il faro, i leoni marini ed i pinguini. Faremo tappa a Rio Grande ed arriveremo a Punta Arenas il giorno successivo, soddisfatti e gioiosi della bella esperienza vissuta lungo tutti questi 4081 km. Durante l’ultima cena non manca l’occasione di nominare il vincitore del “Premio Gavino” (suggerito da Claudio, ma vinto da Fabio) e di annotare su un blocco note omaggiato da Alessia e Paolo una dedica riservata ad ogni compagno di viaggio. Questo e tutti gli altri momenti di affiatamento fra i partecipanti al tour, fanno di questa avventura una delle più calde ed umane mai vissute in Patagonia e Terra del Fuoco. Il team di Ride True ADV si congratula con questo gruppo per la sua genuinità e per l’entusiasmo e spera di poterli accompagnare nuovamente alla scoperta di nuove e lontane realtà.

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Patagonia e Terra del Fuoco

Durata: 16 giorni
Confermato a: Capodanno 2024/2025
Da€6.900
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