Asia centrale in moto: quali sono i rischi e quali le sfide da superare

Il percorso di scouting in Asia centrale, che Gionata ha effettuato in solitaria, senza alcun supporto e con una totale esposizione a qualsiasi imprevisto, ha suscitato spesso alcuni interrogativi riguardanti il livello di sicurezza personale e le probabilità di rischio, oltre alla curiosità relativa alle sfide da affrontare sotto l’aspetto tecnico e motociclistico.

I nostri viaggiatori hanno motivo di stare più che tranquilli: al confronto con altri paesi del mondo in cui Gionata ha viaggiato, il Kirghizistan, il Tagikistan e l’Uzbekistan sono sicuri e privi di rischi. Innanzitutto, gli abitanti sono tranquilli, rispettosi, ben disposti ad accogliere viaggiatori e turisti stranieri e possiedono una discreta conoscenza delle regole di guida e di sicurezza su strada. Inoltre, ad eccezione degli sterrati, le strade asfaltate sono ben distribuite su tutto il territorio.

Riguardo alle sfide da affrontare, possiamo affermare che chi viaggia insieme a noi lungo le principali strade dell’Asia centrale può aspettarsi un tour piacevole e ricco di emozioni forti: bellissime strade panoramiche costituite da un succedersi di curve e tornanti, ad un’altezza media di 3500 / 4000 metri. Una situazione che si può ritrovare anche nei nostri tour sudamericani, tra Bolivia e Perù.

Se non consideriamo l’alta quota, le maggiori sfide sono rappresentate dai tratti sterrati, molto impegnativi e spesso non ben tenuti, ma un’altra ricorrente fonte di imprevisti è dovuta alle dogane. Le dogane asiatiche richiedono tempistiche notevoli dovute alla lentezza burocratica caratteristica di questi paesi e ad un estremo rigore nei controlli, che rallenta le procedure di ingresso e di uscita dalle frontiere. Le pratiche doganali sono sempre lunghe: vengono verificati accuratamente i passaporti, la validità dei visti e i veicoli di ognuno.

Un fatto curioso, per rendere l’idea dell’estremo rigore delle dogane asiatiche, è successo proprio a Gionata durante uno dei suoi viaggi di avanscoperta in Uzbekistan, dove i doganieri hanno voluto verificare che nei vari dispositivi elettronici non si trovasse materiale pornografico, vietato per legge: per avere libero accesso nel paese, qualsiasi documento considerato tale deve essere cancellato.

Insomma, qualche piccolo disguido e rallentamento potrebbe capitare e fa parte della percentuale di imprevisti che ogni viaggio comporta. Ma una cosa è certa: a dispetto degli sterrati imperfetti, dell’altitudine o delle dogane lente, la bellezza dei paesaggi e l’emozione di attraversare questi paesi in moto ripaga ampiamente da ogni difficoltà incontrata. L’Asia centrale è una delle regioni più belle da scoprire in moto, tra paesaggi surreali e quasi selvaggi, percorrendo strade che sembrano inoltrarsi in un affresco: un privilegio straordinario che noi vogliamo offrire ai nostri clienti.

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